Isolamento

Fu Bane a decretare la fine del duello fra Lukas e Leon. Quando le lame delle loro pesanti armi stavano per cozzare e risuonare nuovamente, egli apparve improvvisamente, brandendo due spade e bloccando senza difficolta alcuna i fendenti dei due giovani cavalieri.

"I miei informatori mi hanno chiamato di corsa dopo avervi osservato... Siete pazzi? Vi sembra questo il modo di rispettare un'ordine? Dovreste riposarvi invece di sprecare energie inutilmente... Leon, non dovrai uscire dal campo per una settimana e sarai sorvegliato per quasi tutta la tua giornata. Per te invece, Lukas, una settimana di isolamento."

Dapprima Lukas rimase stupito dall'abilità del Vice Comandante degli Schwarzwind. Gli aveva accennato di essere uscito indenne da uno scontro con Nightmare...Ma bloccare senza minimo sforzo due colpi simultanei! Oltretutto aveva bloccato non due spade qualsiasi, ma due Zweihander! Spaventato dalla potenza del suo superiore, Lukas indietreggiò di due o tre passi, quindi fece mente locale.

"No, no, no! Non doveva finire così! Cosa è venuto a fare questo maledetto vecchiaccio? Dannazione!"

Ribolliva di rabbia e frustrazione. La sua sete era rimasta implacata e per di più sarebbe stato costretto a rimanere inattivo per un certo periodo di tempo. Il suo corpo fremeva per l'ira. Pian piano però si calmò, il furore abbandonò le sue membra stanche, e fu in grado di ragionare con maggiore lucidità.

"Non avrebbe senso affrontarlo ora...forse nemmeno con l'insperato aiuto di Leon riuscirei a sconfiggerlo. Devo fare come mi dice per non peggiorare la situazione. Avrò molto tempo per riflettere sul da farsi. Già, decisamente troppo tempo." Pensò con una punta di sarcasmo.

Quando ritornarono al covo, la notizia che Leon e Lukas non si stavano semplicemente allenando, ma stavando duellando con l'obbiettivo della morte del compagno, era già sulla bocca di tutti. Si formò un nugolo di persone attorno al gruppetto capitanato da Bane. I mercenari erano ansiosi di conoscere la verità sui loro compagni e li tempestarono di domande. Lukas non proferì parola, fulminando con lo sguardo chi aveva l'ardire di provare a parlargli. Insoddisfatti per le mancate risposte ai loro quesiti, i mercenari si dispersero, lasciando da soli i tre guerrieri. Lukas venne quindi scortato da quattro guardie in una tenda isolata dalle altre, dall'aspetto sporco e cencioso. Si chinò per entrarvici e lo spettacolo lo nauseò. La branda era puzzolente e sembrava non fosse stata lavata da molti anni, la bacinella arrugginita conteneva acqua dall'aspetto fangoso e puzzolente, invitando alcuni mosconi a svolazzarvici sopra, ed era sostenuta da un cavalletto arruginito.

"Magnifico..."

Il sonno senza sogni nella quale era caduto Lukas fu interrotto bruscamente da una luce bianca, accecante e purissima, che inondò la piccola tenda dove il giovane stava temporaneamente alloggiando.

"Cosa diavolo..."

Si stropicciò ancora assonnato gli occhi, quindi si guardò intorno. Il Nulla circondava Lukas. Ovunque girasse la testa, i suoi occhi potevano vedere solo un'infinita distesa di bianco. Persino la branda dove dormiva era scomparsa.
Pochi secondi dopo notò con stupore un'altra figura umana, davanti a lui, che gli dava le spalle.

"Come...?Prima non c'era, ne sono sicuro!"

Lukas intuì che l'uomo davanti a sè era un cavaliere. Un cavaliere particolare. La corazza era ricoperta da uno spesso strato di ghiaccio, forse cristallo, trasparentissimo. Notò con stupore che gli sembrava di riconoscere l'armatura.
L'uomo quindi si voltò. Lukas fu preso da una strana sensazione, un misto di rabbia e soddisfazione. Quando il cavaliere mostrò lui la sua faccia, Lukas sgranò gli occhi.

"Padre?"

Allo stupore però seguì ben presto un torbido pensiero. Finalmente sarebbe stato l'unico Schtauffen sulla faccia del pianete. Ciò che non sapeva era che, come suo padre ora, non aveva nessuna arma con sè...

Il detentore della Soul Calibur annuì alla domanda del giovane mercenario, chiudendo gli occhi. Un ghigno sinistro si disengò sul volto di Lukas, che andò a cercare con la mano destra l'impugnatura della sua spada. Con stupore, non la trovò nella sua custodia, anzi, non trovò nemmeno la custodià. Quando voltò leggermente la testa per avere conferma di non avere l'arma, Siegfried parlò.

"Perchè?"

Lukas osservò con malcelata meraviglia il viso del padre, gli occhi chiusi e il capo chino. Andò nel panico. Egli sapeva, dunque! E ora ? Cosa avrebbe fatto? Resto alcuni secondi in silenzio, quindi rispose, cercando di essere il più calmo possibile.

"E così, sei al corrente delle ultime novità...
Ebbene è giusto che tu sappia cosa mi spinga ad agire così, Padre. - pronunciò quella parola con disprezzo - Io non posso vivere nella tua ombra. Ovunque io vada sono sempre riconosciuto, come tuo figlio, come il figlio del leggendario cavaliere. E tutti, tutti, mi guardano, mi giudicano con sufficienza...li smentirò tutti! Vedranno di cosa sarò capace, lo vedranno! Aiuterò Rahal a costruire il nuovo Mondo, libero da ogni male...e con un solo Schtauffen! Ti ucciderò, cosicchè tutti potranno riconoscere il mio valore. Avrò il rispetto e il timore della gente! Dovessi morire!"

Stava ovviamente sragionando. I Semi del Male si erano impossessati definitivamente del suo corpo. Sarebbe mai stata possibile la salvezza per quel giovane guerriero?

"Qualsiasi cosa io faccia vivrò sempre nella tua ombra! Sei il detentore della Soul Calibur, sei stato il detentore della Soul Edge e uno dei pochi a resistere alla sua influenza! Cosa devo fare per avere una vita mia, lontano da te, dalla Spada Maledetta e quella di Cristallo? Rispondimi se ne sei capace!"

Urlò con tutto il fiato che aveva in gola. La sua mente stava cedendo, stava quasi per scoppiare in lacrime. Forse, per la prima volta in vita sua, stava chiedendo aiuto a suo padre.

"Avrò finalmente una mia vera vita?"

Queste furono le parole che rimbombavano nella testa del giovane guerriero, figlio della Spada Maledetta. Rimase in silenzio dopo la breve affermazione del padre.

"Mi stai incitando a compiere eventi che nemmeno al massimo del tuo potere sei riuscito a compiere...Non so cosa fare. Sono confuso. Io...superarti? Mi credi davvero in grado di ciò?"

Abbassò la testa, sconsolato. Troppe cose erano avvenute negli ultimi tempi. Era tempo di prendere una decisione...

Padre e figlio si trovavano a pochi passi di distanza. La mente del giovane venne invasa da mille domande e mille dubbi, senza risposta. Era, la figura davanti a lui, veramente suo padre? O era piuttosto il frutto della sua mente impazzita, divorata dai Semi del Male? Chissà.

"Questa follia è durata fin troppo a lungo."

Nei suoi occhi brillò una luce nuova. Forse la vicinanza con suo padre, forse la discussione che aveva sostenuto proprio adesso. Nessuno, nemmeno Lukas lo saprà mai. I Semi del Male impiantati nel suo corpo si dissolsero, come neve al sole. I suoi propositi iniziali riaffiorarono nella sua mente.

"Distruggerò la Soul Edge, per sempre. Rahal non sa cosa lo aspetta. Lo attaccherò di sorpresa. E tu mi aiuterai padre. Insieme metteremo fine al suo regno del terrore prima che incominci."

Il giovane Schtauffen bruciava di ardore giovanile. Finalmente qualcosa andava nel verso giusto per lui...